La ricarica delle batterie è eseguita da un componente elettromeccanico – il caricabatterie – in grado di adattare alle esigenze della batteria la corrente di rete disponibile.
Le operazioni che deve compiere il caricabatterie sono:
- l’adeguamento della tensione (in genere un abbassamento)
- la conversione da alternata in continua
- l’erogazione di elettricità secondo fasi prestabilite.
Le operazioni di ricarica
Queste operazioni devono essere compiute con l’efficienza più elevata possibile, senza creare disturbi alla rete elettrica, in piena sicurezza e automaticamente.
In fase di ricarica il caricabatteria effettua una serie di operazioni tipiche. Una fase a corrente costante pari a circa 1/10 del valore di capacità impresso sul contenitore con la sigla C10 al raggiungimento della tensione massima segue una fase a tensione costante e corrente decrescente.
Seguono ripetute fasi di riposo, intercalate a fasi di attivazione del sistema, con controllo che i parametri elettrici siano nei limiti.
Tipologie di ricarica
Carica di mantenimento
Per lunghi periodi (settimane) di mancato funzionamento, il caricabatterie esegue una carica di stand by in cui, ad intervalli di tempo piuttosto lunghi, esegue un controllo dello stato di carica e all’occorrenza ripristina le condizioni con una piccola carica.
Ricarica rapida
In quasi tutte le batterie al litio è possibile eseguire, purché il caricabatterie ne sia capace, una carica rapida che ripristina la quasi totalità della carica, in tempi che vanno da un’ora fino a un minimo di una decina di minuti. Questa operazione è importante per i veicoli elettrici, ed è tipicamente usata per le celle al Litio-Ferro-Fosfato.
La carica rapida richiede attrezzature impegnative a terra: per esempio, per caricare energia per 20 kWh in una vettura in un’ora, richiede una potenza installata di 20 kW, molto superiore alla disponibilità media delle abitazioni che è di 3 kW.
Ricarica induttiva
La quasi totalità delle stazioni di ricarica utilizza, per portare l’elettricità alla vettura, il sistema con caricabatteria, conduttore elettrico, spina e presa. Questo sistema si chiama “conduttivo”.
Esiste però, anche se ancora non commercialmente diffusa, la ricarica “induttiva”cioè senza contatto tra caricabatteria e vettura. L’energia elettrica passa dall’erogatore alla batteria sotto forma di onde elettromagnetiche del tipo “microonde”. Questo sistema, per quanto molto comodo, richiede un perfetto posizionamento della vettura, una distanza molto bassa tra erogatore e ricevitore, e un opportuno sistema a bordo del veicolo.
Caricabatteria a bordo o a terra
Il caricabatteria a terra (non fa parte della vettura) permette di non avere sul veicolo l’ingombro e il peso dell’oggetto. Non avendo problemi di spazio, può essere migliore al punto di vista dell’efficienza, e può essere utilizzato da più utenti. Per contro il caricabatterie a terra richiede che il mezzo torni sicuramente alla stazione di ricarica. È quindi adatto a flotte che percorrono un circuito prestabilito.
Il caricabatterie a bordo consente una maggiore libertà di movimento, dato che la ricarica può essere fatta in un qualsiasi punto di erogazione di corrente di rete. Un metodo in fase di studio è l’impiego di una parte dell’azionamento di trazione (l’inverter) anche come caricabatterie.
Colonnine di ricarica
Se si dispone di un box o di uno spazio privato con fornitura elettrica, la ricarica può essere fatta privatamente, utilizzando la rete a 220 V. Punti di ricarica si stanno diffondendo, per esempio nei parcheggi dei luoghi di lavoro, dei supermercati, nei parcheggi di scambio ecc.
Esistono anche stazioni di ricarica pubbliche. In ogni circostanza in cui si accede ad una stazione di ricarica non privata è ovviamente necessaria la compatibilità delle prese di energia. Le stazioni pubbliche sono fornite di sistemi di riconoscimento dell’utente e della contabilizzazione dell’energia per permettere il pagamento.