Come (e perché) scegliere una lampada frontale

Ami correre dopo il tramonto? Sei un appassionato di trekking notturno? Allora nel tuo zaino non può mancare una lampada frontale per l’outdoor.

In condizioni di scarsa visibilità infatti, questo tipo di attrezzatura, non solo può riesce a migliorare la tua esperienza, ma può anche incrementare il livello di sicurezza.

Ti abbiamo convinto? Bene, allora è proprio arrivato il momento di scegliere la tua lampada frontale!
Scegli tu se preferisci avventurarti nei boschi o correre sull’asfalto magari durante le ore serali.

Perché acquistare una lampada frontale per l’outdoor?

Sul mercato esistono tante diverse soluzioni appositamente pensate per chi corre o ama fare trekking anche dopo il tramonto. Se sei un escursionista provetto, sai che nel tuo zaino non dovrebbe mai mancare una torcia, questo strumento infatti è una delle attrezzature fondamentali, che rientra nel bagaglio standard di ogni escursionista.

Tuttavia, la classica torcia non è molto agevole quando corri o quando cammini perché limita i tuoi movimenti e tiene impegnate le tue mani. Molto meglio quindi avere una torcia che illumini il tuo percorso, senza crearti troppi impicci.

Da qui l’idea di avere delle lampade frontali molto simili a quelle dei minatori. Questi dispositivi sono molto leggeri, hanno un’autonomia di diverse ore, e vengono facilmente posizionati sulla fronte grazie a delle fasce elastiche.

In caso di arrampicata, invece, possono essere anche fissati saldamente sul casco.

Negli ultimi anni, in fatto di lampade frontali per il trekking e l’outdoor sono stati fatti passi da gigante. Le innovazioni tecnologiche sono evidenti e coinvolgono diversi aspetti: maggiore autonomia, potenza, leggerezza e versatilità. Quando si effettuano escursioni lunghe e impegnative (ad esempio percorsi su neve o ghiaccio in alta montagna), le sveglie antelucane sono d’obbligo e la frontale è lo strumento indispensabile per potersi muovere.

La lampada frontale (magari nelle sue versioni più piccole e leggere) dovrebbe trovare comunque posto nello zaino del prudente escursionista, anche quando non si prevedono partenze o rientri al buio: un imprevisto può sempre capitare e avere con te la possibilità di illuminare il tuo sentiero fa la differenza in termini di sicurezza e ore perse a trovare la strada per il rientro.

Se un tempo, poteva essere noiosa da portare con sé per via del peso e dell’ingombro, oggi non ci sono più scuse. Da quando la tecnologia dei LED (Light Emitting Diode) ha mandato in pensione le vecchie lampadine a incandescenza, le lampade per l’outdoor hanno drasticamente ridotto le proprie dimensioni. Oggi ci sono frontali non più grandi di una noce e dal peso poco dissimile!

Le nuove lampade frontali con super batterie

L’evoluzione tecnologica di queste lampade coinvolge anche la durata delle batterie. I LED, infatti, consentono un risparmio energetico anche superiore al 90% rispetto alle lampade a incandescenza di uguale potenza.

Un tempo poi, soprattutto nelle condizioni di freddo dell’alta montagna, la durata delle frontali era di poche ore. Oggi, invece, con 3 batterie mini stilo, si può alimentare una frontale di discreta potenza per diverse decine di ore.

Un altro vantaggio importante è la possibilità di scegliere tra le normali batterie alcaline e quelle ricaricabili agli ioni di litio.

Le prime durano parecchie ore (nella modalità risparmio si può arrivare oltre le 200 ore), ma l’energia che riescono a fornire decresce in modo progressivo. Questo vuol dire che con l’avanzare delle ore di utilizzo la frontale sarà sempre più “stanca” ed emetterà un fascio luminoso sempre più debole.

Le ricaricabili agli ioni di litio hanno una durata inferiore (parliamo sempre di alcune decine di ore in modalità risparmio), ma, in compenso, garantiscono alla frontale un’emissione di energia molto più costante in ogni fase della loro vita.

Nessun effetto “stanchezza”, dunque. O l’illuminazione è impeccabile, oppure c’è il buio completo.

Fondamentale è in questo caso disporre sulle frontali ricaricabili di un segnalatore di carica, in modo da poter monitorare costantemente il loro grado di utilizzo e il tempo di luce ancora disponibile.